Governo. Cosa accade sotto l’egemonia di Wonder Draghi
18 Febbraio 2021Governo. E’ uno dei periodi politici più particolari di questa nostra repubblica, e non solo della seconda. Ieri Wonder Draghi ha fatto il pieno di voti di fiducia: 262 consensi, contro 40 contrari, più due assenti giustificati. In pratica un’ovazione per l’ex presidente della Bce, nonostante i mal di pancia che già si fanno sentire. Strano, perché, per farlo cadere, un governo prima deve nascere. Evidentemente, però, si erano già troppo esposti i 15 del Movimento 5 stelle che hanno votato contro e gli otto senatori sempre pentastellati che non hanno partecipato al voto. Oggi sarà la volta della Camera e vedremo che sarà.
Il tutto, come inizio di un esecutivo che va a sostituirne uno che stava funzionando non proprio a meraviglia, ma quasi e che però ai distruttori Renzi e Salvini non andava proprio giù, perché non avrebbero mai trovato lo sbocco di potere di cui avevano assoluto bisogno.
Ma, a parte questo, ne stiamo vedendo delle belle soprattutto nelle varie chiavi di lettura dei colleghi pseudo giornalisti.
Oggi desta non poche perplessità un’analisi semi seria su come Bersani si è congedato dal potere (sarà poi vero?) di Beppe Severgnini, sul Corriere della Sera, della quale, chiedo venia, non ho capito il senso. O forse, chiedo ancora maggior venia, non ce l’ha. Delle due, l’una: O il collega ha scritto dopo aver bevuto un bicchierino di troppo o semplicemente ha messo nero su bianco la sua espressione che, mi perdoni, ma d’intelligente ha assai poco.
Spassosissimo siparietto, poi, ieri sera ad “Accordi e disaccordi” su Nove, dove, ancora una volta superstar mister Grande Fratello, a tesserne le lodi è stato niente meno che la sfinge Sallusti, che di tutti parla male e tutti critica, preferibilmente se sono politici o giornalisti di sinistra. E invece ieri ha fatto l’apoteosi di un personaggio non ben identificato, ma sicuramente di sinistra, almeno sulla carta, inventando un commovente raccontino su Conte e come, durante il suo commiato, a qualunque domanda, guardava lui, l’onnipotente, insostituibile, portavoce tra i portavoce. Una lettura talmente smielata che nemmeno lo stesso Casalino ci ha creduto. Ha creduto in pieno, invece, a tutte le critiche sul suo libro. Perché, questo lo si si sa, nel bene o nel male, l’importante è che se ne parli. E del libro di mister Grande Fratello se ne sta facendo una propaganda quasi vergognosa. Da Marina La Rosa ai tolk politici per pubblicizzare un libro a sua firma, ce ne vuole davvero tanto…
Comunque, ad occhio poco esperto, ad “Accordi e disaccordi” di ieri sembrava tutto quasi serio. Quasi, non esageriamo…
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