Governo. Boschi: “Ora controllo io ogni atto”. Al peggio non c’è mai fine. Rivolta a palazzo Chigi
7 Maggio 2017La sottosegretaria Boschi pretende un vaglio preventivo sui ogni testo stilato dal governo. I colleghi di palazzo Chigi: richiesta irricevibile, nessuno può commissariarci. Gentiloni prova a placare gli animi
Problemi nel governo, la macchina non funziona bene? Niente paura. Da oggi ogni singola mossa dei ministri sarà supervisionata dalla ex signora delle Riforme, attuale sottosegretario, la quale, dall’alto della sua trasparenza (non dimentichiamo l’affare Banca Etruria in cui il padre è finito sotto inchiesta) e soprattutto della sua parola, ferma ed irreprensibile, tanto che forse solo Renzi la supera (prima del referendum del 4 dicembre la signora aveva detto: se perdiamo, lascio la politica. Si è visto, infatti!), supervisionerà ogni decreto ministeriale, ogni nomina, ogni singolo atto amministrativo o documento prodotto dai dicasteri.
Questo, almeno, quanto si legge in una circolare diffusa a palazzo Chigi venerdì 28 aprile, con tanto di firma del segretario generale Paolo Aquilanti. Insomma, se le cose andranno come la signora Boschi pretende, avremo un governo legislativamente analfabeta, supercommissariato dalla bella addormentata fra i Boschi, che, a giudicare dal suo operato sin qui, di politica e legislazione sa poco e niente, a parte le parole che qualcuno le appiccica addosso in previsione di discorsi pubblici o apparizioni televisive. Ed anche lì non è che spiccasse per cultura politica!
Della serie al peggio non c’è mai fine. Inutile dire qual è stata la reazione dei ministri, ampiamente condivisibile, per una volta. “Non esiste”, reagiscono nemici ed amici della sottosegretaria renziana, “nessuno può commissariarci”. Alcuni membri dell’esecutivo, divorati da una sana rabbia, bussano alla porta di Paolo Gentiloni. “Non vi preoccupate – è la risposta del premier, che di tutto può esser tacciato, fuorché di mancanza di diplomazia – continuate a lavorare come avete sempre fatto, come se non fosse successo niente”.
Già, signor presidente del Consiglio ombra, ma la pacatezza non può risolvere i problemi. Quella circolare e la sua messa in pratica aggraverebbe la situazione del governo che lei presiede ufficialmente, con Renzi alle spalle. Se, finora, la macchina sbandava di continuo, ora rischiamo che vada a schiantarsi contro l’albero dello stallo definitivo, che, in odore di dittatura, non può che peggiorare l’operato di un esecutivo di per sé già traballante, per usare un eufemismo.
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