Governo Draghi: ancora non c’è ma giornalisti già sdraiati
4 Febbraio 2021Governo. Sono sostanzialmente banalità, dette o scritte rigorosamente in politichese, le parole che precedono e accompagnano il primo giorno di consultazioni di Mario Draghi, dopo la sua rispettosa pausa di confronto con il Presidente della Repubblica. Come se non avessimo abbastanza fretta di avere un nuovo governo!
“Non sarà facile gestire i rapporti con i partiti, ma non fu nemmeno facile gestire il board della Bce nel passaggio più drammatico, quando riuscì a salvare l’euro e l’Europa.. Proprio quella esperienza restituisce di Draghi l’immagine di un politico più che di un tecnico”. Lo scrive il Corriere della Sera: primo concetto tutto politichese, perché la differenza tra governo tecnico e governo politico è solo una questione di politichese. Tanto è vero che veniamo da un governo politico, il cui premier certo politico non era.
Gustosissimo il dibattito andato in onda ieri sullo Speciale La 7, durante il quale si è avuta certezza, ce ne fosse qualche dubbio, che anche Enrico Mentana si sia messo sdraiato al potere. D’altra parte Cairo docet. Una serie di banalità, sempre i soliti ospiti, dal semiaddormentato Marco Da Milano che ha sciorinato, tronfio del suo sapere, le proprie didattiche conoscenze, ad Andrea Purgatori, che, invece, nel tentativo di distinguersi, simula un’espressione truce, con voce ad essa adeguata. Ma tutti, inesorabilmente, vuoti nei contenuti e soprattutto, sarà stato per un fatto di scaramanzia, nessuno ha parlato del motivo per cui la crisi di cui si discuteva è nata, né, tanto meno, di colui dal quale è stata provocata.
Tra un siparietto e l’altro, in collegamento esterno davanti Palazzo Chigi, un’Alessandra Sardoni, preparatissima come sempre, come chi a scuola studia tutto a memoria fino a prendere 10, intervistava Andrea Orlando, imbalsamato come uno scolaretto delle elementari. Ed il messaggio, l’unico, venuto fuori da questa non certo breve intervista è stato: noi (Pd, ndr) ci sentiamo vincolati a quanto detto dal Presidente della Repubblica”. Complimenti Orlando! La mamma sarà felice, ma il messaggio, politico o meno, più meno che più, è quasi inesistente.
Oggi sul Corriere compare un appetibilissimo articolo che vede come protagonista niente popò di meno che mister Grande Fratello, portavoce di Conte. Pare che quando arrivò, a suo tempo, a Palazzo Chigi, trovando l’ufficio, che era stato di tutti i suoi predecessori, delle dimensioni di un campo di calcio circa, andò su tutte le furie e si placò solo quando suddetto ufficio divenne un cantiere e poi una stanza dalle dimensioni vergognosamente mastodontiche. Ora si parla di lui come triste, affranto, addolorato per il fatto di dover abbandonare il ruolo. Povero Casalino!
Ma poveri noi, italiani tutti, che siamo costretti a sorbirci un’informazione così trash, quando non politicamente banale o assoggettata a questo o a quel potere. Ma così è se vi pare. E anche se non vi pare…
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