Governo strumentalizza terremoto per rispondere alla UE su manovra correttiva
28 Gennaio 2017Manovra correttiva. Renzi detta la linea al governo: no all’Ue. Padoan vuole l’accordo. Gentiloni con l’ex premier
Manovra correttiva. Pur di non rinunciare a 3,4 miliardi da mettersi in tasca e non certo da inviare in soccorso delle zone terremotate, la banda bassotti che guida il Paese si permette di usare come motivazione proprio quello che è stato un vero e proprio disastro per migliaia di persone e, pare, oltre tutto, non sia finito.
Che fosse senza scrupoli lo sapevamo bene, ma ora la classe dirigente sta davvero toccando il fondo, con un Renzi che di mollare la presa proprio non vuole saperne e, di fatto, ancora, detta la linea, l’invisibile Gentiloni che gli va dietro ed il ministro dell’economia che fa saltare fuori la scusa dell’emergenza terremoto.
Se non fosse chiaro quali siano state le misure prese dal governo, per la catastrofe del Centro Italia, tentiamo di fare chiarezza. Un decreto legge, il cui testo è stato redatto nelle stanze del potere l’11 ottobre, che prevede, per i privati che hanno avuto la casa distrutta, prestiti bancari garantiti dallo Stato da restituire in 25 anni. Della serie “se la sbrighino loro”, con un probabile favoruccio alle banche, che sotto Renzi, non guasta mai. Ma pare che con Gentiloni le cose non vadano molto meglio. Nella legge di Bilancio vengano stanziati per il post sisma, nel 2017, solo 600 milioni, che, rispetto ai 3, 4 miliardi di correzione chiesti ora dalla Commissione Europea sono una cifretta. L’invisibile non ha aggiunto una parola, né un centesimo, per sostenere le zone colpite dal terremoto. In Senato, però, si lavora anche alla riforma della Protezione civile. Peccato che l’iter abbia subito una battuta di arresto: è stato deciso di posticipare l’esame del provvedimento in aula per consentire al testo di tornare in commissione.
Per dirla in breve, il governo non ha versato un euro per il terremoto, né, pare, intenda farlo. Padoan, però, ha l’ardire di appellarsi a quell’emergenza per rispondere alle richieste dell’UE. Ma ci facciano il piacere… per dirla con uno dei massimi esponenti della comicità italiana di tutti i tempi. Anche se, in tutta questa storia, di comico c’è ben poco.
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