Guerra o non guerra. A Renzi 10, ma intanto i pasticci italiani lo azzerano
3 Dicembre 2015Guerra o non guerra. Questa volta, forse per la prima volta da quando è premier, possiamo essere orgogliosi e soddisfatti del nostro capo di governo. Piccolo piccolo, non tanto nel fisico, quanto nelle capacità politiche, si è seduto al tavolo dei grandi guerrafondai europei, da Hollande alla MerKel e ha detto no agli attacchi militari. Sarà che non si sentiva preparato, sarà che qualcuno più esperto di lui lo ha consigliato, ha comunque fatto la cosa giusta per essere alla guida di un paese civile. Per ora, poi staremo a vedere.
Ma non è il dopo che ci preoccupa. E’ quello che già combinava contemporaneamente a questo ammirevole gesto di politica internazionale, dentro i confini di casa nostra.
C’è, infarri, un buco di 2 miliardi in euro in quelle quattro banche morte e salvate in estremis il 22 Novembre scorso. 130 mila tra azionisti e clienti che vedono i propri risparmi andare in fumo, senza possibilità di recupero alcuno.
Il clemente viceministro dell’Economia, Enrico Morando, con tutti i buoni propositi, ha sposato la causa di questi 130 malcapitati, pensando ad un aiuto da parte del governo alle banche. Questo sarebbe in linea con l’Unione Europea, con una “piccolissima” condizione sine qua non: “precondizionare l’azzeramento del capitale subordinato della banca beneficiaria”. Alias sottrarre ai poveri malconsigliati clienti delle banche tutti i quattrini spesi in azioni ed obbligazioni.
Un vero, brutto, pasticciaccio all’italiana, insomma. Un po’ come era successo nei casi di Parmalat e Cirio. Lì, però, gli investitori o risparmiatori potevano far causa ai loro istituti di riferimento. Qui, purtroppo, non hanno che da ingoiare l’amara pillola e ringraziare una gestione economica leggera, per usare un eufemismo, affidata a Bankitalia, che ha fatto male i suoi calcoli.
Insomma, un respiro di sollievo perché il Paese non va in guerra, ma rimane l’Italia dei burattini e del teatro del grottesco, dove, a volte, la gente onesta subisce le conseguenze di una guida inadeguata, superficiale, mirata a raccoglier voti e sciatta come la ciabatta di un barbone.
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