La depressione uccide ancora: 150 vittime
27 Marzo 2015Questa volta l’ha fatta grossa, il mostro. Quell’universo oscuro che è la mente umana, questa volta, ha ucciso non solo la persona direttamente interessata dalla malattia, ma ben 150 inconsapevoli vittime di una depressione evidentemente trascurata.
Già, perché è ormai certo che il copilota dell’aereo che si è schiantato contro le montagne francesi di fronte agli occhi terrorizzati dei passeggeri ed all’impotenza del comandante, abbia avuto una fase acuta di delirio di forza ben superiore alla sua.
Ciò che stupisce, ancora una volta, è la non conoscenza dell’argomento, le domande che molti colleghi giornalisti continuano a porsi, come il perché. Perché questo giovane uomo ha deciso di suicidarsi trascinando con sé in un micidiale schianto, tutti i passeggeri dell’aereo che stava pilotando. Perché, colleghi? Perché questa è una malattia subdola, tuttora a volte oscura anche ai medici più esperti, perché questo che chiamo il mostro non lascia alla mente la possibilità di scegliere, la offusca e basta. Perché, come si muore di cancro, si può morire di depressione. Certo è che c’è stata una mancanza di attenzione da parte della compagnia aerea. Meno certo, direi, che ci sia stata negligenza da parte dell’interessato, che, a quanto pare, avrebbe nascosto un certificato medico che gli impediva di volare. Bugie, urlano i titoli dei giornali. Ma la bugia è parte integrante di una mente malata. Evidentemente, suppongo, il suo cervello era già in preda al delirio. Ed una malattia è una malattia, se pure della mente, anzi, probabilmente, lo è di più.
L’augurio è che questo, che è solo l’ennesimo, il più grave forse, per numero di vittime, disastro provocato dalla depressione, possa aprire un dibattito serio, che nel mondo, tuttora, come è evidente, non esiste. L’augurio è che si possa diffondere una cultura sull’argomento, una forma di prevenzione, così come avviene per il cancro. L’augurio, soprattutto, è che questa malattia possa smettere di uccidere, perché, con le adeguate cure e la giusta conoscenza, ciò è possibile. Si sarebbe potuto evitare, questo disastro di dimensioni catastrofiche, così come si potrebbero evitare suicidi, omicidi familiari, ormai quasi all’ordine del giorno, sofferenze acute e meno acute che nessuno merita. Perché la vittima numero uno di questo disastro, non me ne voglia nessuno, anche se so che così non sarà, la vittima principale di questa catastrofe aerea, è proprio il pilota che l’ha provocata.
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