Matura innocenza
9 Aprile 2018Matura innocenza. E non poteva mancare, dopo il quadro delicato a Claudia, quello che tenta di captare anche solo un quarto dell’innocente, inconsapevole, bellezza di Didy.
Sono due punti fermi della mia vita, le mie sorelle, sin da quando eravamo piccole. Le chiamavo “le sorelline” e le rarissime volte in cui si allontanavano da me, i miei occhi diventavano fiumi in piena; prorompevo in pianti inconsolabili. Legate da un amore che non conosce confini, siamo sempre state una certezza l’una per l’altra.
Ho raffigurato Didy al naturale, quando si alza, al mattino e la sua bellezza tocca livelli ben più alti di quando si “maschera”, con quintali di trucco, anche per andare a fare la spesa. Il tutto, dovuto ad un’insicurezza immotivata, forse l’elemento che accomuna tutte e tre noi, per quanto in modi diversi.
Durante l’ultima conversazione che ebbi con mio padre, prima che la sua grande mente si difendesse dall’orrendo male che lo stava consumando, rifugiandosi nell’oblio, “la persona per cui sono più preoccupato è Didy”, mi disse “perché è fragile”: verissimo, di una fragilità che, al suo confronto, un bicchiere di cristallo è paragonabile ad un blocco di cemento.
Creta ed acquarello, su cartoncino 35 x 50 circa
Con tutto il mio amore
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