Migranti in cambio di voti: per NCD di Alfano un vero business
14 Gennaio 2017Centri richiedenti asilo, di prima accoglienza, di accoglienza straordinaria, da Catania a Venezia, passando per Foggia, Crotone e la Campania: sono decine le strutture che si occupano della gestione dei migranti, intascando, in cambio, fondi pubblici e assumendo dipendenti che, in tempo di elezioni, si trasformano in voti. Soprattutto per gli uomini di Ncd del ministro Alfano
È un vero e proprio business, un giro d’affari portentoso quello che sfrutta i bisogni dei poveri migranti, che arrivano in Italia per trovare aiuto e vengono trasformati, di fatto, in merce di scambio. Al centro di questa organizzazione, che chi scrive non saprebbe definire in altro modo se non criminale, l’attuale ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, già titolare del ministero della Giustizia, nonché leader di Ncd, Angelino Alfano.
Il caso più noto è quello di Mineo, dove ai dipendenti del centro per richiedenti asilo veniva chiesto di iscriversi al Nuovo Centrodestra. Ma la questione è assai più grossa e ramificata. A Benevento, ad esempio, un ex consigliere comunale di Ncd gestisce 12 strutture di accoglienza e si faceva fotografare a bordo di fiammanti Ferrari o in compagnia del sottosegretario alla Difesa, Gioacchino Alfano. Potremmo azzardare che, oltre al cognome, l’Angelino nazionale e il sottosegretario alla Difesa abbiamo in comune la tendenza alla speculazione sulla pelle di povera gente, definibile anche come mentalità mafiosa: voti in cambio di favori. Per non parlare dei soldi che girano attorno a tali, squallidi, affari, che non si fermano qui.
Leonardo Sacco, dirigente della Confederazione nazionale della Misericordia, che gestisce il centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto, “vanta” una foto addirittura con Angelino in persona. “Fortune” che non capitano tutti i giorni. E non a tutti.
Ma sono occasioni che fruttano: pochi mesi dopo quello scatto con Angelino, infatti, la Confederazione di Sacco è arrivata a Lampedusa, per gestire la nuova struttura di accoglienza, la cui direzione era stata in un primo momento affidata a Lorenzo Montana, suocero di Alessandro Alfano, il fratello dell’ex ministro dell’Interno, nonché della Giustizia, sotto Berlusconi.
Ci sono, inoltre, le cooperative bianche, travolte in tutta Italia da varie inchieste, accomunate soprattutto da due dati. Tali cooperative si occupano di accoglienza generando fatturati a sette cifre e sono, in un modo o nell’altro, sempre riconducibili ad Ncd.
Un vero e proprio scambio di voti. Con l’aggravante che, dietro a tutto questo marciume, c’è un personaggio come Angelino Alfano, che, non dimentichiamo, è stato anche ministro della Giustizia sotto Berlusconi.
Un ministro della Giustizia corrotto avrebbe mai potuto amministrare un ramo così delicato nel nostro paese? La domanda è retorica ed i risultati, sulla Giustizia, si vedono tutti.
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