Migranti, “esseri umani, non carne”. Verità, non ipocrisia alla Salvini
25 Giugno 2018Migranti. La Lifeline: “Trasportiamo esser umani, non carne. Salvini: “Ringrazio di cuore, da ministro e da papà, le autorità e la guardia costiera libica, che hanno salvato e riportato in Libia 820 immigrati”
Migranti. Per Salvini sembra che in Italia esista solo il problema dell’immigrazione, a parte le sparate degli ultimi giorni, quella sulla scorta a Saviano, sul fatto che lo scrittore debba rimettersi a studiare e l’altra, ancora più recente, delle sanzioni ai bagnanti che acquistano dagli ambulanti. Verrebbe da ridere, non fosse per il fatto che questo signore, malato di potere e visibilità, è anche vicepremier, nonché ministro dell’Interno del Paese, già messo male sotto vari profili.
So benissimo che risulterò impopolare con le mie opinioni. Devo ammettere di aver riflettuto molto a lungo su come mandare avanti la linea di questo sito. Ieri, ho ritenuto il caso di convocare una riunione online con lo staff che mi supporta, mi consiglia, ha creato insieme con me il sito, posso dire, e che colgo l’occasione per ringraziare, perché senza di voi non sarei mai riuscita nell’impresa compiuta nel giro di pochi anni. Risultato del meeting di ieri? Adottare la linea Salvini, perché tutta la gente è dalla sua parte. Per la prima volta dalla nascita di questo organo di libera informazione, da me è partito un ragionato, quanto secco NO.
A costo di scendere nel numero di visite, l’ipocrisia non fa parte del mio modo di pensare, scrivere, lavorare. Se la gente è ingenua e si lascia trasportare dalle elucubrazioni mentali di Salvini, che va a riempire una casella mancante nella politica vergognosa degli ultimi decenni, quella del super uomo di estrema destra che non ammette di esser definito tale, dall’altra parte c’è bisogno che qualcuno apra gli occhi a quella stessa gente. E, per farlo, c’è un solo modo: dire la verità, ciò che noi, per altro, abbiamo sempre fatto e continueremo a fare.
E torniamo sul tema migranti. Chi pensa che chiudere i porti agli attracchi navali, come accaduto con l’Aquarius, possa essere utile a fermare le migrazioni, non conosce la storia e non capisce come funzionano determinati meccanismi. Fermare i migranti non equivale a bloccarne il traffico, semmai ciò aumenta il rischio che muoiano durante i tragitti. Ma i flussi continueranno, perché sono migliaia le persone in fuga dalle guerre, dalla fame, dalla miseria più nera. E qui dovrebbe entrare in gioco l’Europa tutta, attraverso accordi di corridoi umanitari che tengano conto della sopravvivenza e della salute di queste persone, senza sovraccaricare uno o due soli paesi.
Ieri abbiamo assistito ad un summit a Bruxelles, che, più che informale, si è rivelato un nulla di fatto. Addirittura qualcuno scriveva o parlava di sciogliere l’accordo di Schengen.
L’immigrazione è, insomma, un problema europeo, non italiano. È l’Unione Europea che si trova in difficoltà e spesso sovraccarica l’Italia di quantitativi ingenti di queste povere persone, che non siamo neanche attrezzati per accogliere. Da qui, però, alla violazione dei diritti umani, come quelle cui abbiamo assistito nei giorni scorsi, ce ne vuole. E se l’Europa continua a fare orecchie da mercante, esistono le corti internazionali.
Una cosa è certa, oggi ancor più che mai: esiste una sola razza. La razza umana.
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