Migranti, ma dov’è finita l’umanità?
30 Maggio 2016L’Onu lancia l’allarme: 700 morti in tre naufragi, di cui la maggior parte bambini. Ma c’è un dato che sconvolge ancora più delle morti: gli stupri ai danni di giovani migranti, non solo donne.
Una ennesima tragedia del mare fa salire il numero dei morti a 700 nel giro di pochi giorni. La stima è dell’Unhcr, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati, calcolata in base al racconto dei sopravvissuti. I quali continuano a riportare episodi di violenze sessuali e non soltanto contro le donne.
“Non è la prima volta – dice Paola Mazzoni, medico di bordo della nave Bourbon Argos di Msf di Medici senza frontiere, che ha portato in salvo i superstiti dell’ultimo disastro – che riusciamo a filtrare casi di minorenni incinte perché vittime di stupro. E’ difficile intercettare storie come questa perché si tratta di persone provate dal punto di vista psicologico. Le violenze sessuali non sono solo sulle donne, sono certa che anche ragazzi giovanissimi sono vittime di stupro”.
Ma come vengono puniti questi crimini? Come pagano, se pagano, questi che definire animali è riduttivo? E soprattutto, come si fa ad infierire con la violenza fisica su donne e minori che sono già in difficoltà per la propria sopravvivenza?
Il fenomeno delle violenze sessuali lungo la rotta dei migranti in Libia è purtroppo già noto alle organizzazioni umanitarie. Nel 2015 Amnesty International aveva pubblicato un dossier per denunciare gli abusi e le torture contro profughi e migranti in terra libica: “Le condizioni terribili per i migranti, a cui si aggiunge l’illegalità e i conflitti armati che imperversano all’interno del paese, rendono chiaro quanto sia pericolosa la vita in Libia oggi. Senza vie legali per fuggire e mettersi in salvo, sono costretti a mettere la propria vita nelle mani di contrabbandieri che cinicamente estorcono loro il denaro e li costringono ad abusi”.
A parte le denunce, che a poco servono, dov’è la politica internazionale? Come possono, i capi di Stato europei e mondiali, permettere che ciò accada?
Parliamo di vite distrutte, se non dalla morte fisica, dalle ferite indelebili per l’anima dopo episodi di stupro. Atti deprecabili, che andrebbero puniti con il massimo delle pene.
Ma come possono, i signori politicanti, pensare “anche” a questo, quando la loro preoccupazione è evitare l’invasione di questa povera gente, esseri umani come tutti noi?
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