Migranti, l’Italia sa, ma non fa nulla
1 Giugno 2016Molto spesso le autorità italiane sanno dei barconi in arrivo ancora prima che salpino verso le nostre coste, per poi magari affondare e portare giù il loro carico umano, come è successo più volte la scorsa settimana.
L’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) ha fatto un bilancio di 880 morti. Una strage.
La notizia delle notifiche alle autorità del nostro paese è data dal Fatto Quotidiano, che riporta un documento,
uno dei tanti, notifica riservatissima, che risale al 16 maggio, ricevuta e diramata dalla centrale operativa della Guardia costiera, che fa capo al ministero delle Infrastrutture.
L’Italia, insomma, sa molto sul traffico di esseri umani, che vengono trattati peggio di bestie. Oggi, poi, le testimonianze agghiaccianti di alcuni sopravvissuti nel naufragio del 27 maggio al largo della Libbia.
“Ho visto lo scafista, quello grosso, gettare in acqua tre donne eritree e due uomini somali”, dice un ragazzo eritreo di 26 anni. Senza contare gli stupri ai danni di donne e bambini. Roba da far venire i brividi. Per gli scafisti si tratta di merce, oggetti.
Ma per l’Italia, le istituzioni, l’Europa intera? Tutta questa vicenda sta facendo venire a galla quella che nella migliore delle ipotesi è totale incapacità nell’ affrontare le trattative internazionali.
L’Italia, pur sapendo, non fa nulla e ciò è gravissimo. L’indifferenza, o incapacità che dir si voglia, dei vertici italiani ed europei continua imperterrita e, con essa, le morti di uomini, donne e bambini, che tentano di salvare le proprie vite e si ritrovano tra le fiamme dell’inferno.
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