Nostalgia, quel dolce-amaro ritorno al passato
28 Novembre 2015Nostalgia: la parola deriva dal greco nostos che significa ritorno ed algia, dolore. E’ quella sorta di ricordo piacevole, ma al tempo stesso grave, perché passato.
Chiunque di noi avrà provato nostalgia per un luogo, una persona, un odore, anche per dei suoni. Ora, con l’avvicinarsi del Natale, con le luci per le strade che quasi pretendono la nostra felicità, con le musichine nei negozi che ci riportano a quando eravamo bambini, tutto ciò si amplifica, ritengo, in tutte le persone adulte dotate di un minimo di sensibilità.
Qualcuno è più soggetto a nostalgia. Chi, ad esempio, per motivi di studio, di lavoro, di amore, abita lontano dalla propria terra d’origine, si porta quel dolce amaro quasi costante sulle spalle. E poi, crescendo, la nostalgia aumenta insieme con l’aumentare degli anni, perché i ricordi si moltiplicano e, soprattutto, purtroppo, aumentano le perdite delle persone a noi care.
Ed ecco che la nostalgia, da sentimento d’accezione da molti considerata negativa, acquisisce un ruolo positivo nelle menti di chi la prova e nelle persone per le quali la si prova. Perché è un modo per farle tornare a vivere. Ricordare, sempre, con piacere, i momenti belli dell’esistenza, fa la differenza tra gli esseri umani e gli esseri, tra persone che hanno vissuto intensamente e soggetti che sono rimasti sempre sulla superficie dell’esistenza.
Ed infatti, dice Fernando Pessoa, “Non c’è nostalgia più dolorosa di quella delle cose che non sono mai state!”
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