Orrore a Reggio Calabria
21 Aprile 2016Reggio Calabria, Ospedali riuniti, aborti indotti e neonati maltrattati
Che la Sanità in Italia, ed al Sud soprattutto, non goda di buona salute è cosa nota. Quanto è venuto fuori a Reggio Calabria, però, nelle ultime ore, riguardante gli Ospedali Riuniti, è raccapricciante quanto scandaloso.
Una di quelle notizie che non vorremmo mai leggere, se non altro perché le principali vittime, in questo caso, sono bambini indifesi, oltre alle loro mamme.
Lo scenario che viene fuori dall’inchiesta “Mala Sanitas” della procura di Reggio Calabria è di uno squallore ed una gravità aberranti: aborti senza consenso, bimbi resi invalidi da manovre sbagliate o affrettate, partorienti ferite o maltrattate, interventi mal riusciti coperti da cartelle cliniche false, confezionate allo scopo.
Quattro medici sono finiti ai domiciliari, mentre sette persone sono indagate, ma a piede libero, perché accusate a vario titolo di falso ideologico e materiale, interruzione di gravidanza senza consenso ed altri reati.
La procura ha inoltre chiesto e ottenuto che 6 medici e un’ostetrica siano interdetti dall’esercizio della professione medica e sanitaria per 12 mesi. Per 12 mesi? Se i fatti sono accertati, questa gente, che è anche complicato definire persone, andrebbe interdetta dalla professione a vita, oltre che sbattuta dietro le sbarre.
La professione medica ed anche quella infermieristica dovrebbero rappresentare una missione. Qui stiamo parlando di gente che ha avuto il coraggio di provocare aborti evitabili, di maltrattare neonati e partorienti.
Oltre alla questione giuridica (in Italia, si sa, la giustizia fa acqua come un cola brodo), in questo caso siamo di fronte ad una seria questione etica. Come possono, degli esseri umani, compiere efferatezze del genere? Di chi è la colpa della malattia che si sta diffondendo nella società odierna a macchia d’olio, parlo dell’indifferenza, dell’egoismo, della facilità a delinquere.
Difficile dare una risposta. Da qui, il pensiero va a quelle coppie cui hanno ammazzato figli magari agognati, il cuore e la solidarietà più profonda è rivolta a loro.
Per quanto riguarda gli artefici dello scempio emerso, sarà la vita stessa a dar loro la giusta punizione. Che esista o meno un Dio, ognuno la pensi come vuole, una giustizia che arriva dall’alto punisce sempre chi si rende colpevole di crimini così efferati.
Penso a “Delitto e Castigo” di Dostoevschij, il cui protagonista, dopo aver ucciso, passa la vita a dannarsi per la paura di essere scoperto da un lato, ma soprattutto per i sensi di colpa. Il personaggio del libro in questione, però, aveva un’anima. Dubito che dei protagonisti di questa orrenda vicenda si possa dire altrettanto.
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