Parigi in ginocchio. Occidente colpito al cuore
14 Novembre 2015Sgomento, incredulità, amarezza: è quanto si prova di fronte a ciò che è accaduto a Parigi e mai sarebbe dovuto accadere.
Dopo secoli in cui ci illudevamo che le guerre, quanto meno, non toccassero noi, brutalmente, nel corso di una notte, gli avvenimenti sconvolgenti che hanno messo in ginocchio Parigi, provocando morti e feriti, sono, forse, un allarme maggiore di quello dell’11 settembre 2001.
Dilaniante la decisione, probabilmente coscienziosa per quanto, probabilmente, poco efficace, da parte delle Francia, di chiudere le frontiere. Decisione che ci porta davvero indietro nel tempo, a secoli fa. A questo non eravamo preparati, al vincolo negli spostamenti, al timore di una guerra vera e propria che colpisca città come Parigi, Londra, Roma.
Certo, sarebbe semplice se con un gesto così piccolo, come quello della Francia, della chiusura delle frontiere, si potesse arginare il terrorismo. Purtroppo, però, il terrorismo è ormai attorno a noi.
E’ questione ben più complessa, dunque, l’arginare le azioni terroristiche per limitare il rischio di guerre vere e proprie. E’ questione che va al di là dell’essere umani.
E’ come se una forza superiore avesse iniziato ad accanirsi contro il mondo per quanto esso sta diventando sempre più marcio e lontano dagli ideali di pace, solidarietà, comprensione reciproca. E’ una forza sovrumana, quella che ha colpito Parigi e tutto l’Occidente, che l’uomo non può combattere. Certo non con le armi. Ma, temo, neanche con la chiusura delle frontiere.
Sembra che le politiche internazionali stiano subendo il colpo di fallimenti grossolani e troppo legati agli interessi di pochi.
In molti, oggi, siamo lacerati da sentimenti di dolore e paura. Ma, forse, avremmo dovuto pensarci prima. Nessuna civiltà potrà essere considerata tale se cercherà di prevalere sulle altre.
(Gandhi)
Acquista il mio libro: Qualcosa di Superiore