Pensioni, 76enne sviene al supermercato. “Ho fame, i soldi non mi bastano per mangiare”. Storia di Marilena e d’inciviltà, mentre dalla politica solo assordante silenzio
2 Marzo 2018Pensioni. Perde i sensi al supermercato. Soccorsa immediatamente da un medico che si trovava sul posto, dopo aver ripreso conoscenza “ho fame” ha detto Marilena. “Non ho più le forze”, si è quasi scusata con che l’ha aiutata a riprendersi. “Vivo da sola in un appartamento in periferia – ha raccontato – e non ho altre fonti che la pensione minima. Ho staccato il gas per la cucina e per il riscaldamento. Quando mi alzo dal letto al mattino, mi vesto molto per non soffrire il freddo. E siccome non ho i soldi per pagare la bolletta del gas, in questi mesi sto mangiando solo cibo in scatola, tutto freddo perché non posso né riscaldarlo né cucinarlo».
Non è l’inizio di un racconto strappalacrime. Quella di Marilena è una storia vera. Questo, il nome della donna al centro di un fatto di cronaca raccapricciante e vergognoso. Marilena vive di stenti nel padovano, in Italia, paese sulla carta civilizzato, nella realtà pieno di povertà, di persone come lei e, ciò che preoccupa maggiormente, di gente che versa in condizioni peggiori della sua. Pensiamo ai terremotati colpiti dal tremendo fenomeno naturale, nel centro Italia, più di un anno e mezzo fa e che oggi sono calpestati, invece, dall’indifferenza di una massa di politicanti concentrati solo a rientrare in parlamento.
Può definirsi civile un paese del genere? Può definirsi democratica una specie di legislazione che concede condoni su condoni a grandi possidenti e poi non trova i soldi per dare ai pensionati almeno il minimo indispensabile per vivere dignitosamente? Riscaldamento, cibo, acqua: le stesse cose che mancano ai terremotati, mancano a milioni di persone di questo meraviglioso paese, maledetto da una cattiva gestione che della politica ha solo un vago ricordo.
Non per niente, in una schizofrenica campagna elettorale cui assistiamo, sgomenti, sono spariti temi quali tetto agli stipendi, taglio ai costi della politica. Ed ecco che il barbiere di Montecitorio (con tutto rispetto) sguazza nell’oro, mentre un numero spropositato di persone arriva a svenire per fame.
Ci avviciniamo al Terzo mondo? No, questo non accadrà mai. Perché i ricchi resteranno ricchi e protetti dai politicanti di turno. Questi ultimi continueranno a riempirsi i portafogli, dando lavoro al figlio di… o al nipote di… tagliando fuori dal mondo del lavoro le persone realmente capaci.
Questo non è un paese per gente per bene. È una sorta di circo mediatico in cui burattini come Berlusconi, Renzi, Salvini e compagnia bella recitano a soggetto. Un regista che impone gesti e parole agli attori. Così, come in Italia, i cosiddetti leader, fanno con i loro “sudditi”. Speriamo solo che, a differenza della conclusione pirandelliana della questione, il dittatore di turno, non possa dire “Magnifico magnifico, avete fatto come dicevo io”.
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