Puglia: corruzione dietro disastro ferroviario
14 Luglio 2016La tragedia dei treni in Puglia “evidenzia purtroppo un oggettivo collegamento con la corruzione”. Bastano queste poche parole da parte del presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone, per farci crollare addosso un mucchio di belle illusioni.
Ci eravamo augurati, in questa stessa sede, che non ci fossero, dietro al disastro pugliese, le solite, note, trite e ritrite, ruberie da parte dei politici, locali e non.
Dobbiamo purtroppo ricrederci e commentare ciò che mai avremmo voluto.
Vite umane distrutte, alcune ancora appese ad un filo, per la disonestà di chi governa Regioni e Paese.
L’incidente, dice Cantone “è anche conseguenza di un problema atavico del nostro paese”. Atavico e, ad oggi, persistente in modo inquietante.
Che vite umane vadano distrutte per riempire le tasche di politicanti e persone ad essi collegate, è da definirsi deplorevole.
Corruzione è la parola che viene fuori, nel 90 per cento dei fatti politici, di cronaca, di guerre che sembra quasi non ci riguardino ed invece scopriamo che le mani sanguinarie di chi uccide innocenti, tra cui bambini, sono state armate da noi, come paese, come governi, che, già da parecchio prima dell’attuale, hanno pensato esclusivamente a riempire le proprie tasche.
Chi scrive ritiene che siamo arrivati al limite, al punto di non ritorno e non si stupirebbe se una rivoluzione civica, possibilmente pacifica, radesse al suolo questa specie di politica della peggiore specie, cui stiamo assistendo, inermi.
Corruzione è parola che non vorremmo più sentire. E la tentazione, da parte di molti italiani, di lasciare il Paese, dovrebbe, invece, esser tramutata in energia positiva per tentare di modificare il sistema.
Siamo stanchi, sì ed anche scoraggiati, ma solo noi, cittadini onesti, possiamo fare qualcosa per modificare lo stato di un paese ormai disgustosamente invaso da sporcizia, affari loschi, interessi di pochi, per dirlo in una parola, un paese in cui la corruzione la fa da padrona.
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