Referendum. Benigni: il voltafaccia da Oscar
6 Ottobre 2016“La nostra Costituzione è la più bella del mondo”. Quante volte l’abbia detto, il premio Oscar Roberto Benigni, non lo si può neanche quantificare.
Ultimamente, però, ha, per qualche misterioso motivo, aggiunto un “ma” a quello che era il suo credo: ma la si potrebbe cambiare, anzi, testuale, “anche i padri costituenti avevano auspicato un miglioramento della seconda parte della Carta”.
E qui, mi sia consentito, parte dal cuore un applauso virtuale al grande Marco Travaglio, che, non smentendo le proprie doti di grande penna e sottilissimo pensatore, nell’editoriale di oggi, dal titolo “Non ci resta che ridere”, definisce le parole del comico fiorentino come una delle più belle battute mai fatte nella sua carriera. E, in effetti…”E’ indispensabile che vinca il sì, altrimenti ti immagini il morale…è come dopo la Brexit”: capolavoro di comicità, non c’è che dire.
Quanto ai padri costituenti, che avrebbero voluto che la Carta venisse cambiata, anche qui Benigni si conferma il comico numero uno, non solo in Italia, forse nel mondo. Chissà che non prenda un altro Oscar per tale gioiello di ilarità. “Nessuno – scrive oggi Travaglio – vorrà paragonare giganti come la Boschi,Verdini, Renzi, Lotti, Alfano, Cicchitto, Casini, Pera e Napolitano a gentucola tipo De Gasperi,
Togliatti, Parri, Ruini, Terracini, Calamandrei e Croce”. Ma per carità, come si potrebbe? Mentre scrivo, chiedo scusa ai colossi che hanno redatto la Costituzione e che, con tutto il rispetto del caso, si staranno rivoltando nella tomba.
E il comico più famoso d’Italia, grazie a non si sa quale miracolo (hai visto mai che una bustarella possa essere finita nelle sue già gonfie tasche, da parte di un governo capace di comprare tutto e tutti), ha improvvisamente cambiato idea su ciò che definiva la Costituzione più bella del mondo.
Non so a voi, ma a chi scrive, di fronte a tale voltafaccia da parte di un personaggio pubblico, con un seguito sbalorditivo, considerato una sorta di oracolo per la sua cultura, oltre che per la comicità, più che ridere, viene da piangere.
L’augurio è che gli italiani, cui non manca il cervello per ben pensare e riflettere, capiscano quale sporco gioco questo governo stia facendo.
Con grande dispiacere, bisogna ammettere che un colosso di comicità, cultura e sensibilità, si sia fatto convincere, come non si sa, ma è facilmente supponibile, ad appoggiare una massa di uomini e donne politicamente analfabeti, che stanno tentando – in parte ci sono già riusciti – di portare il Paese alla rovina.
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