Referendum, Boschi urla su contestazioni a Zurigo: alla faccia della democrazia!
14 Novembre 2016Referendum, la signora delle Riforme, Maria Elena Boschi, a Zurigo per promuovere il sì, di fronte ad alcune osservazioni da parte del pubblico, perde la pazienza: “Signora, venga lei sul palco a parlare”. “Testo complicato? Leggete il quesito”
E sì che dovrebbe ormai esserci abituata, la signora delle Riforme, Maria Elena Boschi, a parlare del ddl che porta il suo cognome e potrebbe (si continua a sperare di no, n.d.r.) andare a modificare la Carta Costituzionale italiana. Lo fa da mesi, lo fa ovunque, lo fa di fronte a qualunque platea. Eppure, a Zurigo, la sua pazienza è venuta meno di fronte ad alcune osservazioni del pubblico.
La prima volta, dopo 40 secondi dall’inizio del dibattito, il ministro tenta la via della diplomazia sulla personalizzazione del referendum: “Signora – dice – abbiamo capito il messaggio, lei non ha condiviso la personalizzazione”.
Passano pochi secondi ed i toni si alzano, addirittura la voce della Boschi si alza: “La prossima volta invitano lei, viene sul palco e parla lei…Io faccio dibattiti con i presidenti della Corte costituzionale, con i segretari degli altri partiti, con i centri sociali, però se tutti facessero come lei diventerebbe un dibattito di 25 ore”. Ci mancava che si mettesse ad elencare il proprio curriculum…
Il clima, comunque, non si acquieta. Pochissimi minuti di dibattito ed ecco che è di nuovo polemica, questa volta sul tema del sostegno all’agricoltura che, secondo la Boschi, si faciliterebbe con la riforma. Giustamente qualcuno ha obiettato e non l’avesse mai fatto: “Adesso però c’è un limite all’educazione verso chi viene a un’iniziativa organizzata da altri – sbotta il ministro – io sono per la democrazia e perché tutti restino fino alla fine, sono anche per dire che noi non ci permettiamo di andare alle scarsissime iniziative organizzate da altri a interrompere chi sta parlando”. Questa sì che è democrazia: sbottare di fronte a qualunque osservazione!
Dopo una specie di chiarimento la signora Boschi prova con calma a spiegare la divisione delle competenze tra governo ed enti locali disegnata dalla riforma. Ma viene interrotta mentre spiega la clausola di supremazia. “Complicato, troppo complicato“, grida un cittadino dalla platea (e come dargli torto! n.d.r.).
A quel punto la calma del ministro si è persa tra il disordine del dibattito e quello della sua stessa riforma: “Può darsi, forse non mi sto spiegando bene io, può darsi che alcuni articoli siano più complicati”, risponde.
Alla fine, non sapendo più a cosa appigliarsi, ripiega sul quesito referendario, invitando il pubblico a leggere quello: “Il quesito è molto chiaro e semplice”… Molto chiaro, tanto che era stato fatto ricorso perché indirizza il voto in modo quasi esplicito.
Ma questa è l’Italia di Renzi. Nessuno può permettersi di muovere obiezioni a ciò che lor signori, ai piani alti dei palazzi del potere, stanno tentando di fare. La pazienza ha un limite. La Boschi oggi l’ha dimostrato platealmente.
Però, anche la nostra, di pazienza, ha qualche limite e non sopportiamo più la presa in giro da parte di un governo corrotto, politicamente impreparato e, soprattutto, interessato ad incassare sino all’ultimo quattrino, prima di lasciare la poltrona, mentre i cittadini sono alla fame.
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