Scelta uguale vita
17 Ottobre 2015Scelta. Tutta la vita è una questione di scelte. Era Kierkegaard a fare della scelta il centro del suo pensiero.
“La scelta stessa – diceva – è decisiva per il contenuto della personalità; con la scelta essa sprofonda nella cosa scelta; e quando non sceglie, appassisce in consunzione … Quando si parla di scelta che riguardi una questione di vita, l’individuo in quel medesimo tempo deve vivere; e ne segue che è facile, quando rimandi la scelta, di alterarla, nonostante che continui a riflettere e riflettere… Si vede allora che l’impulso interiore della personalità non ha tempo per gli esperimenti spirituali”. “Il tempo – dice il filosofo danese – corre costantemente in avanti, e pone, ora in un modo ora nell’altro, i termini della scelta, sì che la scelta nell’attimo seguente diventa piú difficile… l’uomo, se dimentica di calcolare questa velocità (del tempo), alla fine giunge un momento in cui non ha piú la libertà della scelta, non perché ha scelto, ma perché non lo ha fatto; il che si può anche esprimere cosí: perché gli altri hanno scelto per lui, perché ha perso se stesso… Poiché quando si crede che per qualche istante si possa mantenere la propria personalità tersa e nuda, o che, nel senso più stretto, si possa fermare o interrompere la vita personale, si è in errore. La personalità, già prima di scegliere, è interessata alla scelta, e quando la scelta si rimanda, la personalità sceglie incoscientemente, e decidono in essa le oscure potenze”. Da lì il malessere. Un malessere ed un peso di vivere peggiori che quando ci si trova di fronte ad una scelta.
Siamo chiamati a scegliere continuamente, da quando iniziamo a ragionare. Stamattina mi alzo o non mi alzo? Stasera esco o me ne sto a casa al riparo dai giudizi altrui? Per passare alle scelte più drastiche. Accetto, o no, di lavorare in una città così lontana dalle mie radici? Accetto o no di passare la mia vita con un uomo, o una donna che sia? Queste sono scelte che determinano la vita delle persone. Chi di noi non si è trovato di fronte ad una scelta nella totale incapacità di decidere quale fosse la strada giusta da percorrere? Io, nel mio piccolo, perso che la strada giusta sia quella dove ci porta l’istinto, che alla fine, sviscerato fino alla sua essenza, arriva a conciliarsi perfettamente con la ragione, nella maggior parte dei casi.
Per il filosofo danese la scelta non è una prerogativa dell’uomo, ma ne è il suo dramma. Su questo, nonostante riconosca la grandezza di pensiero di Kierkegaard, non sono d’accordo. Nasciamo ogni giorno ed ogni giorno è il momento di scegliere cosa essere. Se rimanere uomini mediocri o tentare di fare qualcosa per l’umanità, se essere persone aride o tentare di dare e ricevere amore, se restare soli o intraprendere una vita a due.
Pur perfettamente d’accordo con una frase di Kierkegaard, che quasi lascia senza fiato per la verità e la dolorosità che porta con sé: “Ci vuole più coraggio per soffrire che per agire”, io sono sempre dalla parte dell’azione e, dunque della scelta, che è vita.
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