Se questo è amore. 18enne spara ai genitori della fidanzata
8 Novembre 2015E’ possibile uccidere per amore? Sì, a quanto pare. E’ successo ieri ad Ancona. Antonio Tagliata, 18 anni, ha sparato a sangue freddo ai genitori della sua fidanzata, 16, uccidendo la madre e ferendo gravemente il padre, attualmente in coma. Secondo quanto si apprende finora, il motivo del dissidio sarebbe stata la contrarietà da parte di Roberta Pierini e Fabio Giacconi alla relazione tra i due giovani.
Nessun segno di pentimento sul volto “glaciale”, com’è stato definito, della sedicenne, davanti al procuratore dei minori di Ancona. Non una lacrima, non una contrizione particolare nell’espressione. Eppure, la madre morta da poche ore, il padre in coma in ospedale, sulla ragazza pende un’accusa pesantissima: aver partecipato con il fidanzato alla tragedia che ha, di fatto, distrutto la sua famiglia.
Non sappiamo cosa avverrà a livello giuridico. Ciò che ci colpisce è il gesto, che fa riflettere e inorridire e fa sorgere il timore di vivere in una società sempre più marcia e malata.
Due sono le possibilità di pensiero per comprenderne le ragioni: L’eccessiva diffusione, a mezzo stampa, delle varie sparatorie che negli Stati Uniti sono ormai all’ordine del giorno, potrebbero influenzare negativamente il carattere dei nostri ragazzi. Ma, per dirla tutta, se un giovane è sano di mente, inorridisce di fronte a cose del genere, certo non le prende ad esempio.
Forse bisogna dar ragione al grandisimo Tolstòj, il quale, nella “Sonata a Kreutzer” relega l’amore fra i più beceri dei sentimenti, lo definisce “una sudiceria, una porcheria” ed anche causa di nefandezze, come quella che accade nel suo romanzo breve, dove il marito uccide la moglie a coltellate.
Quale che sia la verità su ciò che è accaduto ad Ancona, una cosa è certa: probabilmente ancora una volta ci troviamo di fronte ad un caso di malattie mentali non riconosciute e dunque non curate. E sicuramente, tutto può accadere per amore, ma si tratta di amore malato.
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