Single in aumento. Malattia sociale dei nostri tempi
27 Novembre 2016Le coppie che scoppiano sono sempre di più. Mentre i matrimoni diminuiscono, calano lievemente i divorzi, ma non le separazioni, che lievitano. Statistiche alla mano, la categoria che la fa da padrona è quella dei single, 6 milioni 866 mila di persone mai sposate.
Ci siamo chiesti il perché di questa rivoluzione sempre più evidente della società moderna e siamo andati a sentire, dalla diretta voce di chi, fra i 30 e i 40 anni, ha “scelto” di vivere solo, quali sono i motivi.
“Non si trova un uomo degno di essere definito tale neanche a pagarlo oro” dice Marianna, trentasette anni, che lavora a Roma nelle pubbliche relazioni. “Vogliono solo una cosa. Se noi donne non avessimo la parte superiore del corpo, sarebbero tutti appagati e soddisfatti, oltre che obbedienti come agnellini” ci va giù pesante Giovanna, quaranta anni compiuti da poco, avvocato, romana.
“Non sono mai contente, parlano, parlano, fino a farti scoppiare il cervello” sostiene Walter, trentanove anni, giornalista milanese. Mentre, sempre dal sesso “forte”, arriva la testimonianza di Alberto, architetto romano trentasettenne, che esplode: “Guardano solo il conto in banca”.
Cazzate! Tutte scuse… Direbbe il mio psicoterapeuta. In base a studi psichici e sociologici, gli uomini e le donne di oggi rimangono soli per paura. Paura delle responsabilità, di non essere all’altezza di ciò che l’altro si aspetta, di investire i propri sentimenti e, dopo, subire un abbandono.
Chi scrive la definisce malattia sociale. Il problema è che la cura non l’accetterebbe nessuno: mettersi in discussione con qualche seduta da uno psicoterapeuta sarebbe un trauma che molti considerano nettamente peggiore dello stare soli. Ed allora buona solitudine a tutti…
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