Stalking: donne abbandonate a se stesse. Governo se ne lava le mani
30 Giugno 2017Stalking. Un articolo della “riforma penale” dà ai giudici facoltà di estinguere il reato, con una semplice multa. Albamonte, presidente dell’Associazione nazionale magistrati: “Interesserà i casi più frequenti di stalking, dai pedinamenti alla persecuzione”. Bongiorno: “Molto grave depenalizzare il reato”
Stalking. “Estinzione del reato per condotte riparatorie”: è il titolo dell’articolo 162 ter, introdotto in quella riforma che avrebbe dovuto portare ad una giustizia più certa e tempi più brevi. Alla faccia della certezza! Se è così che il governo pensa di abbreviare i tempi biblici della giustizia italiana, ci troviamo davvero nei guai.
L’articolo in questione si riferisce a tutte le categorie di reato, ma ha conseguenze soprattutto sullo stalking. Esso prevede, infatti, che, nei casi di procedibilità a querela soggetta a remissione, il giudice possa dichiarare estinto il reato quando, dopo aver sentito le parti, reputi che l’imputato abbia “riparato interamente” e prima del processo, il danno che ha causato, con “restituzioni o risarcimento” ed abbia “eliminato, ove possibile, le conseguenze”. E, cosa ancora più grave, il risarcimento può essere riconosciuto dal giudice anche nel caso in cui la persona offesa dovesse essere contraria. E, soprattutto, anche qualora non volesse ritirare la querela. Della serie: donne, qualcuno vi perseguita? Affar vostro.
Eppure, solo una settimana fa, il caso di Ester Pasqualoni, l’oncologa uccisa dallo stalker contro il quale aveva presentato due denunce, entrambe archiviate, ha lasciato l’Italia senza fiato.
Insorge, oltre all’Anm, l’avvocato Giulia Bongiorno, che ha contribuito a scrivere la legge quando era presidente della Commissione Giustizia: “Ritengo sia molto grave indebolire il reato di stalking in un momento in cui è evidente quanto sia indispensabile – dice – e mi dispiace assisterne allo svuotamento”.
Viene da chiedersi cosa significhi “riparare interamente” un reato, nel caso di stalking. Chi risarcirà le vittime di persecuzione dal danno biologico subito e soprattutto chi le tutelerà in futuro? Purtroppo la risposta del governo è molto chiara: nessuno. La giustizia deve lavarsene le mani.
Facile, così, far politica. E, d’altra parte, il governo ombra di Renzi non si smentisce mai. Dopo aver tentato di rimediare alla riforma economica su cui Bruxelles aveva richiamato il Paese, facendo gravare i costi della “correzione” sui cittadini, mentre i risultati già si vedono, con la pressione fiscale alle stelle, parola di Istat, ora pensano di alleggerire i tempi della giustizia semplicemente non facendo scontare le pene a chi dovrebbe e lasciando le vittime abbandonate a se stesse.
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