Bruxelles, costernazione al di là di tutto
22 Marzo 2016Bruxelles. Aeroporto, metropolitana, luoghi di transizione, di speranze per chi vola verso nuove destinazioni, di abbracci fra persone che si ritrovano, di persone che vanno a svolgere il proprio quotidiano dovere. Luoghi di morte.
In queste ore si parla di kamikaze, di fanatismo religioso, si tenta il consueto, disperato e mai preciso bilancio dei morti e dei feriti. Non importa se le vittime sono due o dieci o cento. Ciò che conta è che la violenza è prevalsa ancora una volta e che l’occidente ha definitivamente perso la pace per lasciare spazio alla guerra.
Al di là di tutto, regna la costernazione, la prostrazione, il dolore di fronte ad episodi di violenza ingiustificabile di cui mai vorremmo avere notizia e che invece, oggi, occupano sempre più spesso, le pagine di giornali e le immagini delle tv di tutto il mondo.
“Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre”. Se è vero ciò che sosteneva Albert Einstein, a breve non ci sarà più nulla da cui difendersi.
Per ora, regna il dolore, per le vittime, per le famiglie di esse, per una società idealmente civilizzata che sta andando in frantumi.
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