Trattativa Stato-mafia, Mannino assolto in Cassazione. Ennesima coltellata alla giustizia
12 Dicembre 2020Trattativa Stato-mafia. Confermata dalla Cassazione l’assoluzione dell’ex ministro della Dc Calogero Mannino, difeso da Grazia Volo, nel processo sulla trattativa Stato-mafia. I supremi giudici della Sesta sezione penale hanno dichiarato inammissibile il ricorso proposto dalla Procura generale di Palermo contro il proscioglimento di Mannino, emesso dalla Corte di Appello di Palermo il 22 luglio 2019.
Trattativa Stato-mafia. Sono in una botte di ferro. Politici, forze dell’ordine, mafiosi, su ogni ordine e rango la sfangano sempre e comunque, di qualunque malefatta vengano accusati. È stato così, senza sorpresa, anche per l’ex ministro della Dc Calogero Mannino. Secondo l’accusa, sarebbe stato lui dopo l’omicidio Lima, a dare il via al dialogo che, tramite i carabinieri del Ros, ha visto protagonisti pezzi delle istituzioni e mafiosi. L’esordio della trattativa Stato-mafia, insomma, sarebbe stato dato da lui. Eppure oggi, in terzo grado, l’“onorevole” Mannino è stato assolto per non aver commesso il fatto.
Peccato che il fatto, con ogni probabilità, Mannino l’abbia commesso. Naturalmente è già iniziato l’abituale battibecco mediatico. C’è chi parla di “persecuzione”, chi di “nuovo colpo alla tesi della trattativa“, chi di “storia politica falsata“, ma questa gente dimentica che l’ex ministro, accusato di minaccia a Corpo politico dello Stato, era stato assolto tanto in primo grado quanto in secondo, in base all’articolo del codice di procedura penale 530 comma secondo. Una formula che ricalca la vecchia assoluzione per “insufficienza di prove” e che viene applicata quando la prova del reato “manca, è insufficiente o è contraddittoria”.
Ciò vuol dire che il fatto esiste, che il “teorema trattativa” , come lo chiamano gli abituali denigratori, è tutt’altro che distrutto.
Una trattativa Stato-mafia c’è stata. E probabilmente c’è ancora. Nino Di Matteo avrebbe da dire qualcosa al riguardo. La trattativa è quella che ha lasciato Riina in libertà fino a che non è servito allo Stato, la stessa che oggi lascia a piede libero Mattia Messina Denaro, in quanto, anche lui, probabilmente allo Stato serve fuori dalle patrie galere, quella trattativa che ha legato a doppio filo Cosa Nostra con Berlusconi ed altri vari filoni della politica; non dimentichiamo Giulio Andreotti. Quella stessa trattativa che ha consentito a Provenzano di fare uccidere Attilio Manca, eccellenza nell’urologia italiana, a soli 34 anni per aver operato il boss.
Un colpo inflitto alla giustizia, quello di oggi, l’assoluzione di Mannino. Una coltellata a quello che dovrebbe essere uno Stato pulito e non lo sarà mai, una nuova, l’ennesima, pugnalata alle spalle di Angela Manca, madre coraggio ancora alla ricerca di una giustizia che probabilmente non arriverà mai.
“L’italiano è infido, bugiardo, vile, traditore, si trova più a suo agio col pugnale che con la spada, meglio col veleno che col farmaco, viscido nella trattativa, coerente solo nel cambiar bandiera a ogni vento.“ (Umberto Eco)
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