Ubriaco alla guida uccide 19enne. Ai domiciliari
13 Novembre 2020C’è qualcosa di perverso nel periodo storico che stiamo vivendo. Quello delle mascherine che ci proteggano l’uno dall’altro, quello delle baggianate sparate senza vergogna dai nostri politici che continuano a farci capire che altro non sanno fare se non mangiare a scapito della gente comune, che resta sempre meno salvaguardata nella salute e più povera a causa della chiusura cui la pandemia del secolo ci sta costringendo.
C’è qualcosa di grottesco nel periodo storico dei femminicidi, aumentati durante il lokdown, i cui colpevoli vengono castigati con pene sempre meno severe e le cui vittime vanno, forse, a trovare l’unica possibilità di pace possibile.
C’è qualcosa di atroce in quanto successo ieri nel bolognese: Una ragazza di 19 anni è stata travolta e uccisa dall’auto di un uomo che era ubriaco al voltante. La giovane, Irene Boruzzi, sava facendo jogging sul lato della strada ma è stata travolta sulle strisce pedonali.
Un impatto devastante e Irene non c’era più. La morte è arrivata quasi subito. L’uomo, invece, con precedenti per guida in stato di ebbrezza e resistenza a pubblico ufficiale, è stato condotto ai domiciliari. Così, come avesse messo sotto un giocattolo; così, come quasi tutti noi italiani, chiusi in casa per motivi diversi. Eppure aveva un tasso alcolemico di 2,18 g/l, quattro volte oltre i limiti di legge.
Questa è l’Italia di oggi, questo è il momento storico che viviamo, questa è la magistratura, che passa sopra alla vita di una diciannovenne asfaltandola per la seconda volta dopo l’ubriaco che se ne starà tranquillo a casa.
“La violenza contro le donne è una delle più vergognose violazioni dei diritti umani.” (Kofy Annan)
(Kofy Annan)
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