Vita, come affrontarne gli orrori ed essere felici
13 Febbraio 2017Ci sono momenti dell’esistenza umana che vorremmo non dover mai vivere. Ci sono giornate che massacrano anche quel briciolo di speranza che la parte infantile di noi conserva. La vita, però, se assaporata nel modo giusto, riesce a darci la felicità
Un amico speciale, cui voglio bene come a poche persone, oggi, ha subito un’operazione al cuore. Panico totale, che cresceva man mano che passavano le ore e non ricevevo notizie. Poi, eccolo lì, un pizzico di sollievo: sua madre mi dice che l’operazione è andata come doveva, anche se, per prassi, prima di sciogliere la prognosi devono passare ventiquattro ore dalla fine dell’intervento. Domani, attorno alle tredici, si saprà qualcosa di più. Il solo fatto di sapere che non respira autonomamente, ma è intubato, in terapia intensiva, per quanto previsto, mi lacera ogni pezzettino di pelle che ho sopra le ossa. Lucio ormai fa parte di me. Uno dei primi pensieri: prendere un treno e scappare a Milano, se non altro per dare conforto a sua madre. Subito dopo: qualcuno ad assisterlo c’è, ora non potrei nemmeno vederlo. Qualcuno che dia forza a sua madre sta lì con lei, anche se nessuno può vederlo.
In serata, fulmine in un cielo già non troppo sereno: da Facebook la notizia della morte di un amichetto frequentato per anni, tempo fa, un amico, comunque. Trentotto, trentanove anni al massimo, “ci ha lasciato”, scriveva un amico comune. Gli scrivo in privato per saperne di più: arresto cardiaco. “Non era più il nostro R. da un po’… forse depressione, non so bene, non lo sentivo da tempo”.
Sconforto totale, dolore atroce, nessuna parola, nessuna speranza, in una vita che ci viene data senza essere richiesta e tolta nel giro di pochi secondi.
Poi, l’illuminazione: il “dovere” di apprezzare ogni istante che ci venga regalato. Ed io che mi facevo scrupoli di aver speso troppi soldi per migliorare casa. Ogni attimo va vissuto fino in fondo. Ogni respiro, inalato fino all’esaurimento delle forze.
La vita è un dono che ci viene fatto istante dopo istante e il nostro dovere nei suoi confronti è quello di renderla più dolce possibile. Lucio domani respirerà con i suoi polmoni. R. starà meglio lì dove è ora.
Noi, che siamo fuori da un reparto di terapia intensiva ed abbiamo un soffio di speranza per il futuro, dobbiamo alimentarlo e farlo esplodere al meglio, ogni secondo, ogni minuto, ogni ora, ogni giorno che ci viene concesso. La vita è questa, ci piaccia o meno. Va vissuta al meglio, ogni piccolo istante, ogni giorno, ogni mese e l’ingrediente da non mollare mai è il sogno. Non abbandoniamo i nostri sogni. Mai, per nessun motivo. Chi ci crede, alla fine, viene premiato da un destino troppe volte beffardo, ma spesso clemente con chi ha la forza di combatterlo.
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