Una finestra sul mondo
15 Gennaio 2015Da “Una finestra sul mondo”
(Un assaggio)
…Mi alzo di scatto e mi dirigo verso la nostra camera da letto. Apro la porta pianissimo: indumenti femminili ovunque, buttati qua e là come stracci. Uno slip nero di pizzo sul parquet, un reggiseno sul tappeto, vicino al letto, una specie di body sopra il letto, completamente sfatto. Ma questa non è roba di Silvia. Non ha mai portato biancheria così volgare. O forse sono io troppo nauseato dalla situazione, tanto che tutto ora mi sembra volgare.
Inizio a sentire delle voci. La porta che dà al suo guardaroba e al suo bagno è semi chiusa, vengono da lì. Ora vorrei diventare un puntino, una zanzara. Vorrei vedere cosa sta succedendo dietro quella porta senza essere visto. Temo di rimanere troppo male e di ferire lei, di umiliarla eccessivamente. Non sembrano voci passionali, non sembra stia avvenendo un amplesso. Sento, a dire il vero, una voce di donna che non è quella di Silvia. Sollievo. Magari è solo la donna di servizio che ha abusato di casa nostra. Ride in modo frivolo e assai poco elegante: non è decisamente mia moglie. Poi una voce maschile “Vieni qua – dice – dove scappi”.
“Non vado da nessuna parte, resterò sempre con te”
Quelle parole lasciano crollare ogni illusione, fanno volare via ogni speranzoso dubbio. Questa è decisamente la voce di mia moglie e il suo modo di parlare. Solo che ora, anziché essere rivolta a me, dopo trent’anni di matrimonio, due figli, una vita insieme, felice, in apparenza almeno, quella voce è rivolta ad un altro uomo…
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