Covid-19. La parola agli adolescenti sulle paure della loro generazione
9 Aprile 2021“In questa pandemia troppe volte gli adulti hanno preso decisioni importanti sull’esistenza degli adolescenti senza sentirli, senza condividere le scelte ma costringendoli a subirle. Noi abbiamo pensato di ribaltare il canovaccio e di fare in modo che siano i ‘grandi’ ad ascoltare. Almeno per una volta”. Parola di Rosa Giudetti, presidente dell’associazione “Montessori” di Brescia, che, con il primo appuntamento fissato oggi, ha deciso di realizzare un progetto che potesse non solo far fare da spettatori ai ragazzi, ma anche da attori, da protagonisti. Saranno loro ad animare gli incontri. Un pedagogista a confronto con cinquecento giovani di tutt’Italia. L’obiettivo è quello di far parlare gli adolescenti.
Un’iniziativa da cui bisognerebbe prendere esempio a tutti i livelli, primo tra tutti quello scolastico, perché sono proprio gli adolescenti, forse, a soffrire di più di questa guerra che a volte sembra radere al suolo la terra intera. Di età di per sé delicatissima, i ragazzi di oggi si trovano a fare i conti con una pandemia che spaventa anche noi adulti. Si sentono smarriti, la loro vita spezzata, la socializzazione inesistente e, durante le lezioni, anziché una persona in carne ed ossa, lo schermo di un computer, i più fortunati almeno.
Vedremo dove porterà questo progetto, che ha tutta l’aria di essere un ottimo inizio e soprattutto parte da un presupposto fondamentale: far parlare i giovani.
“I giovani tra i sedici e i diciotto anni uniscono in sé un’innocenza soffusa d’ingenuità, una radiosa purezza di corpo e di spirito e il bisogno appassionato di una devozione totale e disinteressata. Si tratta di una fase di breve durata che, tuttavia, per la sua stessa intensità e unicità, costituisce una delle esperienze più preziose della vita”. (Fred Uhlman).
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